Ci metto sempre un po’ a metabolizzare gli album di Erre. Per questo recensisco solo adesso questo EP uscito ormai il 24 Novembre 2020.
Perché nonostante AleDaBoss sia uno dei più talentuosi e longevi beatmaker bresciani, autore dei sottofondi dei vari Rappar Kingz, è molto lontano dal mio gusto musicale.
E poi perché Rapsod, il migliore mc bresciano quanto ad incastri e lessico, non è sicuramente di facile ascolto. Nel senso che il suo flow è complesso, ricercato e volutamente non immediato.
Per questo ho voluto prendermi tempo, ascoltandomelo per bene anche lasciando del tempo tra un play e l’altro.
Siamo finalmente pronti: ho un’opinione decisa su Blu di Metilene, il terzo lavoro del duo.
Il disco è stato registrato al Tane Fredde studio e non ha nessun featuring. È ovviamente prodotto interamente da AleDaBoss e totalmente rappato da Rapsod.
Mi sento un filo d’erba in mezzo a cento mietitrici
Erre, Cicatrici
anche se son nemici ho stretto un patto con ste bestie
vuoi sapere come mi son fatto queste cicatrici?
Un disco fatto bene, con passione, un disco che racconta uno spaccato di vita come tanti ma con la fotta che contraddistingue chi fa musica perché ne sente il bisogno e non per fare soldi.
Perché questa necessità si sente, sia nella meticolosità dei beat che nel flow e nei testi. Soprattutto nell’anno domini 2020, dove il testo e la ricerca delle rime è diventato un optional per tantissimi rapper (e trapper) italiani.
Ma l’apice di questo lavoro è senza dubbio il singolo, di cui trovate anche il videoclip, Trattami bene. Questo singolo è talmente ben costruito che ci sembra di essere lì con Rapsod, al bancone di un qualsiasi baretto con le luci soffuse, mezzi sbronzi ad ascoltare uno sfogo in cui ci ritroviamo perfettamente e che condividiamo.
Certi mulini a vento fan paura anche di notte
Erre, Trattami bene
perché li riconosci a stento in mezzo a queste strade sporche
storte ti ci perdi in questo buio pesto
che mescola voci di frasi distorte
mi sto per dissanguare alla vista del prezzo
io sto con chi sgancia non con chi fotte
ho dato tutto di sterno, di cuore, di pancia
il resto di mancia, Don Chisciotte.
Un lavoro completo, maturo e da ascoltare ancora e ancora, perché ogni volta che si schiaccia play può regalare qualcosa di nuovo.
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